venerdì 29 dicembre 2017

L'amore ...semplicemente è qui-ora .......

.
Il mio augurio più forte per il 2018.
Non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici. Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è qui-ora. L'amore non sta nei progetti né si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è ! In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile; il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando l'amore avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con attenzione affettiva e sane distanze. Un nuovo più maturo amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità e la voglia d'amare". 

giovedì 21 dicembre 2017

I nostri Gruppi di Consapevolezza Psicosomatica...

 
Perché parliamo di "consapevolezza psico-corporea o psicosomatica e di linguaggio non verbale".
Perché il linguaggio del corpo e dell'energia vitale ci aiuta a radicarci profondamente nelle nostre emozioni (emozione è respiro), senza più paura di vivere, a radicarci nella capacità di sentire la vita pulsare nell'organismo, nel cuore, nei polmoni, nella muscolatura e nei vasi sanguigni.
Perché le parole del linguaggio parlato spesso sono maschere dietro alle quali si nascondono disagi e verità, anche inconfessabili.
Coltiviamo, invece, la capacità di usare le parole giuste che esprimono il nostro sentire , il nostro esprimerci vivo e autentico. Le parole spesso sono prodotti di una mente che ...mente.
Lo scopo del nostro lavoro non è guarire malattie,ma di riscoprire la grazia, l'armonia e la spiritualità del corpo ,di riprenderci il gusto della vita, l'energia creativa, la gioia di vivere che solo un corpo vivo può esprimere. Perché "amare è sentirsi vivi". 

mercoledì 20 dicembre 2017

Buon Natale 2017

Buon Natale a tutti i miei lettori ed amici che mi seguono affettuosamente. Un pensiero d'amore ai miei maestri di scuola e di vita che porto con gratitudine nel cuore: Federico Navarro - Alexander Lowen - Aldo Carotenuto.

sabato 16 dicembre 2017

Il capire ed il sentire...


La nostra cultura ci ha abituato a voler capire tutto , spiegare tutto e ragionare su tutto: a mettere sullo sfondo le emozioni sane, anteponendo il palcoscenico e gli applausi ad una dimensione umana più autentica. Aumentano, intanto, i livelli di violenza e d'incomunicabilità. Viviamo in un’epoca in cui si cerca la “visibilità” ed il protagonismo a tutti i costi; la nostra cultura è tutta fondata sull'immagine e l’apparenza. Vi è cultura dell’estremo, dell’eclatante, dell’esibizione, della bellezza maniacale, della perfezione, dell’efficienza, della velocità, della fretta , mascherata spesso da pensiero positivo. Gli americani hanno tradotto in pillole anche la psicologia : c’è una ricetta miracolosa per ogni malessere psichico e spirituale. Ti dicono “pensa positivo”! dando l’illusione che si possa controllare tutto alimentando l’ipertrofia della ragione e della mente. 

venerdì 8 dicembre 2017

La dialettica dell'amore nella coppia


In amore il "tenersi stretti" per non perdersi fa oscillare il rapporto di coppia come un pendolo, tra il bisogno dell'altro ed il bisogno di libertà (essere con se stessi). I buoni rapporti cercano la giusta distanza tra il proprio confine e quello dell'altro (confine psico-corporeo e sociale). Più si accorciano le distanze più si litiga per ripristinare il proprio confine ( la legge dell'equilibrio energetico dei sistemi viventi e dell'attualizzazione degli opposti). Occorre coltivare il desiderio dell'altro: rispettarlo e riconoscerne l'esistenza, altrimenti l'amore evaporerà per consunzione con sentimenti di rabbia e confusione. 

IL processo evolutivo dei sentimenti e della ragione. Ragione non è razionalità...


La psicoterapia è l'arte e la scienza, del sentimento, della ragione (non razionalità), delle emozioni e della capacità di creare un asse adulto e maturo tra ragione e sentimento. Aiuta, quindi, ad acquisire consapevolezza ed integrazione in chi ha difficoltà a vivere in maniera più integrata ed evoluta nelle varie fasi e cicli dell'esistenza ed a gestire e conoscere i propri conflitti interiori. Separazione ed incontro sono elementi essenziali di una persona mediamente sana. Il nevrotico non vive d'amore ma di attaccamenti, s'incolla impossessandosi dell'altro temendo l'abbandono e la solitudine. Imparare a separarsi come esperienza da adulto è apprendere a riconoscere se stesso, la propria individualità. La prima grande separazione-trauma è il parto, poi lo svezzamento, poi arriva la deambulazione verso un continuo processo di evoluzione , di autonomia e "indipendenza emozionale" che porta a diventare adulti autonomi. Per essere adulti non basta esserlo economicamente con un lavoro, ma soprattutto esserlo psicologicamente nella propria vita interiore , relazionale ed affettiva.. Separarsi è un processo che dura tutto l'arco della vita! Approda a nuove terre solo che impara a lasciar andare il passato e essere tutto intero nel presente della vita per vivere ed amare realmente e smettere di continuare ad essere una fotocopia sbiadita di se stesso adolescenziale. 

Il calore umano

Il calore umano bisogna consentirselo! altrimenti lo pretendiamo dagli altri: questo è il confine della solitudine.........
“Calore umano”, non è solo un’espressione metaforica.
Stare da soli gela l’anima e il corpo. Una ricerca condotta in Canada lo conferma: la solitudine amplifica la sensazione di freddo. Stare con gli altri non è solo un piacere o " stare in compagnia". Si tratta di un vero e proprio bisogno psicosomatico. Il digiuno emozionale crea un danno psico-biologico e apre le porte ad abitudini compensatorie come il cibo in eccesso, l’alcool, il fumo, la sedentarietà e la TV. 

domenica 3 dicembre 2017

Libertà non è "essere il peggio di se stessi"....


Libertà, responsabilità,dignità e rispetto: non esiste libertà senza responsabilità
La libertà che si esercita a danno di altri non è responsabilità! La libertà intesa come fuga da se stessi non è libertà. La libertà presa alla chetichella è infantile. La libertà non strutturata è emarginazione. Chi è contro tutti o tutto non è libero, è schiavo di se stesso. Chi ruba la libertà non è libero, la libertà fa parte "dell'essere", non si può avere o comprare. La tragressione fine a se stessa non è libertà. Libertà senza amore e senza vincoli affettivi è "disadattamento". Spesso l'incapacità ad assumersi impegni sociali, lavorativi, affettivi e relazionali viene camuffata e spacciata per libertà! Scegliere di far parte di un gruppo è libertà, ma è altrettanto libertà essere responsabili dei propri comportamenti : sentirsi liberi non equivale ad ignorare le aspettative affettive, relazionali, energetiche e di legame che si creano in un gruppo. Disconoscere l'energia che si prende a prestito dal gruppo è "perverso" è un furto operato a danno di se stessi, e quì entriamo nel campo del rispetto. Chi non rispetta altri non rispetta se stesso. Essere puntuali agli appuntamenti ed agli impegni assunti è rispetto: chi non ha la sensibilità nei confronti di chi rispetta le regole non è un uomo libero. Chi ruba il lavoro altrui non sarà mai un uomo libero: tutto questo si chiama "Dignità". 

sabato 2 dicembre 2017

Provare emozioni è segno di debolezza?...


Una sciagurata e deviata visione delle emozioni come qualcosa di nefasto, come un segno di immaturità, di instabilità di squilibrio o labilità mentale da controbbattere a colpi di farmaci ed "attività normalizzatrici", ha devastato la nostra cultura educativa e sociale da secoli. Ancora oggi retaggi nefasti di questa cultura si incuneano subdolamente ancora in certi pregiudizi, modi di fare e di pensare, anche in psicologia. Una perversa cultura "vittoriana" ci ha portato addirittura a vergognarci delle emozioni, della sincerità, e delle espressioni spontanee vive, a vergognarsi del rossore sulle guance come segno di sensibilità e privilegiare tutto ciò che è controllato, finto, conveniente, addomesticato e modaiolo. 

venerdì 1 dicembre 2017

Il mio pensiero sull'intelligenza delle emozioni.


Abitualmente identifichiamo il concetto di intelligenza con quella cognitiva. In tal modo ignoriamo che l'essenza dell'intelligenza non è confinata all'intelletto, alla mente. In realtà la vera intelligenza è quella profonda che si muove dentro di noi, e nell'intero universo, che costruisce la vita stessa, le relazioni, gli affetti e l'amore: è l'intelligenza emozionale.
Preferisco personalmente il termine "intelligenza emozionale" a quella di Goleman "intelligenza emotiva". La differenza che faccio è sostanziale: con l'intelligenza emotiva ci poniamo il problema di come gestire le emozioni con "intelligenza emozionale" estendo la dimensione dell'intelligenza al mare della vita. La vita bio-psico-spirituale poggia su un mare oceanico di emozioni che colorano e danno senso all'esistenza stessa; occorre, pertanto, imparare a saperci nuotare dentro. Il mare, si sa, non è gestibile, impariamo quindi, a esserci. In conclusione la questione primaria a mio avviso non è solo gestire le emozioni ma "imparare a vivere con emozione la vita stessa". Ne parlo diffusamente nel mio libro. Pino Tartaglia

  I disturbi alimentari sono problemi del "non amore" . . . Il disturbo psico alimentare non è solo semplicemente un problema del...