sabato 10 gennaio 2015

Il ragionare e le troppe parole, sono nemici della comprensione.


Penso che nostro compito fondamentale (psicologi e psicoterapeuti) debba essere quello di rendere comprensibile la Psicologia alla gente. Parlare del quotidiano in modo ampio, dai grandi temi dell'esistenza ai piccoli e grandi disagi quotidiani in famiglia, nelle relazioni affettive, sociali, amicali e amorose. Il punto fondamentale è come comunicare nel modo più semplice ed accessibile al maggior numero di persone senza abusare del "gergo" specializzato dei professionisti della psiche, nè quello criptico, a volte tipo setta, per addetti ai lavori o dei lettori di testi psicologici che parlano come se avessero una reale esperienza pratica della materia e deliranti psicochiacchieroni che talvolta infestano le bacheche di FB o i dibattiti televisivi. Non amo le psicochiacchiere nè gli psicochiacchieroni che abbondano ormai dappertutto, ed in numero hanno superato perfino i tuttologi, gli esperti pallonari del calcio televisivo e gli inutili esperti delle chiacchierate psicopolitiche televisive. Il ragionare è nemico della comprensione. "Il semplice" o la "semplicità" è quella cosa che si perde in una marea di parole, concetti e più o meno dotte citazioni. Penso che la Psicologia debba uscire dagli studi e dai salotti e venire incontro alla sofferenza umana specialmente alle fasce più deboli della popolazione.Prima che intervenire a livello legislativo, penso che occorra fare prima un salto quantico di mentalità rispetto all'accettazione della diffusione per una maggiore comprensione del sapere psicologico, anche per evitare distorsioni, confusioni , pregiudizi e luoghi comuni che infarciscono le opinioni di tanta gente.

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