Riconoscere
l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche
d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria
individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini),
ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i
nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della
personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche
dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le
"scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla
regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed
accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti
depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è
fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata
è ferma e diventa invece stagno! l'amore è fiume, non stagno! Se non sei fiume
fai diventare stagno qualsiasi cosa! Ogni amore che muore, ogni amore che nasce
sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale nello stagno esistenziale, fa
fiorire e illuminare l'universo.
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