giovedì 17 luglio 2014

Ancora sulla pazienza.

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Una pazienza fatta di esperienze affettive e di intelligenti mediazioni nella vita non è una pazienza "precostituita". La pazienza non è mai mentale e la peggiore pazienza è quella precocemente impartita in età evolutiva dalle figure di riferimento ai ragazzi fatta di ragionamenti, mentalismi e "buone intenzioni" educative e sociali. Capita di essere mentalmente pazienti ma poi il corpo si ribella e passa all'intolleranza. La saggezza della pazienza arriva con esperienze affettive, emozionali e relazionali nell'arco di una vita. Una caratteristica della sana pazienza? è mandare al diavolo qualsiasi buona intenzione, smettendo di tanto in tanto di fare i saggi a tutti i costi. Ogni buona pazienza contiene in se anche l'intolleranza. Chi è troppo paziente non è paziente, nè tantomeno saggio.

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