martedì 30 dicembre 2014

Buon 2015

"Ama come se fosse per sempre e separati come se dovessi partire per un avventuroso e affascinante viaggio".

domenica 28 dicembre 2014

L'amore ...semplicemente è.

 Il mio augurio più forte per il 2015 è: non abbiate paura dell'amore, non abbiate paura di essere generosi, vivere senza rischiare l'amore ci fa sentire al sicuro, ma non ci fa felici! Non credete a coloro che dicono "abbiamo già dato", sono solo dei delusi travestiti da saggezza. L'amore non ama i pregiudizi, le parole ed i ragionamenti , l'amore è! L'amore non sta nei progetti nè si proietta indietro nel passato: l'amore non fa paragoni, l'amore è . In amore non serve tempo per "conoscersi meglio"; che per capire l'altro occorra parlare tanto: il capire in amore è inutile, il "parliamone" poi, non è mai servito a risollevare un rapporto in difficoltà. E quando avrà esaurito la sua missione, la sua carica energetica separiamoci con amore e sane distanze. Un nuovo più intenso amore arriverà quando la sana solitudine avrà anch'essa portata a termine la sua missione: riprenderci la "capacità d'amare".

sabato 13 dicembre 2014

Le lacrime del mondo

Fa sera.....ti ho visto disperato all'angolo del bar con la tua minuscola fisarmonica, la tua musica forzatamente allegra ...tra l'indifferenza di un mondo in festa tra luci, illusioni e sogni colorati. Rimetti in tasca ancora una volta la tua mano tesa, delusa e piena di gelo. Se ognuno di noi lasciasse scendere per un solo attimo le lacrime del mondo si accenderebbe un fuoco vivo d'amore da poter donare a tutti quelli che soffrono in silenzio, nell'invisibilità più assoluta, quelli che non sapranno mai se domani sarà un altro giorno

giovedì 11 dicembre 2014

Il delirio psicoprofetico e psicoalimentare imperversa spesso sul web

.....
L'alimentazione idealizzata e sacralizzata fino all'estremo , sta diventando fonte di confusioni e mistificazioni esistenziali, coprendo e occultando fobie personali , ossessioni compulsive e problematiche da sindrome da disturbo psicoalimentare. L'aspirazione,pur comprensibile, ad un mondo alternativo incontaminato puro, ad una natura idealizzata, all'acquisizione di pratiche spesso orientaleggianti e salvifiche del destino umano sta portando in giro un esercito di Guru o di Santoni fai da te che profetizzano con deliri, oscillanti tra il sensitivo ed il paranoico, credenze e dottrine misticheggianti frutto di mescolanze e mischiamenti senza alcuna consistenza nè culturale nè scientifica. Ancora una volta il problema è sempre la paura di guardarsi dentro! Si guarda sempre oltre,con la pretesa di una visione quasi sovrumana, perdendo di vista se stessi: non è possibile essere saggi e guru se dentro c'è rivalsa, frustrazione , incapacità a realizzarsi nella vita. Non si può essere Guru se ci si perde dietro al fascino di una adepta in cerca di incantesimi ( in genere i Guru son sempre maschi). Nel sessantotto essere trasandati assumeva una carica di protesta, oggi non si può più far passare il proprio essere trasandati interiormente ed esteticamente per saggezza, per diversità, per predicatori di verità mistiche. Anche gli adepti più ingenui prima o poi aprono gli occhi e smettono di lasciarsi gabbare e turlupinare dai falsi maestri. Chi vuole cambiare il mondo cambi se stesso ma...... nella realtà! E' come dire "non voglio sapere cosa credi di essere", "ma cosa fai"-

mercoledì 10 dicembre 2014

"Viviamo nell'epoca della perdita progressiva d'identità con aumento delle malattie autoimmuni, dell'onnipotenza, dell'esibizionismo e della violenza."


Il sistema Immunitario regola e marca il confine tra il me e l’altro da me, io chi sono e l’altro chi è, ha quindi a che vedere con l’Identità della persona. Nell’ottica dell’unità “mente corpo” l’identità biologica e quella psicologica sono "funzionalmente identiche. Il siste
ma immunitario attraverso il corpo e attraverso la pelle delimita il confine tra l’io e il non io. Una identità in buona salute, non allarmata, ha confini flessibili non teme di incontrare il nuovo il diverso: ad esempio non ha bisogno di produrre sostanze difensive molto forti per affrontare-confrontare un agente esterno estraneo. Come ad esempio accade in una allergia o un’asma psicosomatica. Così come un popolo (o un singolo individuo) con salde radici di identità e di democrazia non attua sistemi di confine rigidi per preservare la propria integrità ,vedi xenofobia, razzismo, fondamentalismo religioso. La nostra epoca è caratterizzata da una crisi di identità globale, il sistema identitario è continuamente costretto a confrontarsi con le economie mondiali, conflitti etnici, guerre di religione ,l’inquinamento ambientale, la minaccia nucleare e lo sfruttamento del pianeta. La confusione su chi e da che cosa dobbiamo difenderci per irrigidire o elasticizzare i confini regna sovrana, non sappiamo più chi è nemico e chi no. Nelle famiglie il bambino può sperimentare che la persona di cui più si fida gli fa violenza o addirittura lo fa sparire come le cronache giudiziarie recenti lo dimostrano. La malattia autoimmune è l’espressione di un organismo che per varie concause perde il riconoscimento della sua identità e del suo confine e quindi si aggredisce rivolgendo contro se stesso l’attività di difesa che non riesce a dirigere verso un agente minaccioso ormai non più distinguibile. L’identità biologica, psichica, il riconoscersi e riconoscere l'altro, l’appartenenza alla propria etnia o alla propria terra, le sane separazioni, i sani incontri, una sana economia, il rispetto di se e della natura, della terra come organismo vivente, di tutte le forme viventi del pianeta, la strutturazione di una nuova coscienza planetaria ,l'attenzione , la compassione e la semplicità sono i parametri decisivi del terzo millennio che decideranno delle sorti del “vivente uomo”.

martedì 9 dicembre 2014

Pensiero d'amore serale


Immaginate per un attimo di uscir fuori dalle vicende umane per pochi secondi e vi trovate su una collina, e davanti a voi un paesaggio notturno, i riflessi lontani delle acque del mare, il profumo del bosco, una notte silente al chiaro di luna. Provate ad ascoltare il silenzio ed i suoni della natura e poi guardate in alto , il cielo stellato di una notte dall’aria sottile e gradevole, e osservate la volta celeste, e sentite dentro di voi un sensazione struggente : la sensazione cosmica, vedete le stelle pulsare, il vostro respiro.. il cuore che batte , il sangue che fluisce nell'emozione e una sensazione incipiente di estasi, entrate sul confine, lasciatevi prendere…. Quel mondo meravigliosamente perfetto è anche qui stasera, dentro di voi….è in ogni cosa che facciamo nella vita di tutti i giorni. L’artista lo vive nell’attimo in cui imprime la propria tela o nell’estasi delle prime note di un pianoforte mentre sta nascendo un’opera musicale o una canzone: è in contatto con la dimensione energetica armonica della natura. Stiamo parlando del mondo dell’anima, del mistero della vita. Si’! la sensazione struggente ci viene dal mistero, da una conoscenza e da una percezione che non ha nulla a che vedere con il mentale ed il razionale. L’essere umano “sente” prima di capire: il capire ci ha portato fuori dal Paradiso Terrestre!

lunedì 8 dicembre 2014

sabato 6 dicembre 2014

La storiella della lampadina che si sentiva "illuminata"...


Certo, tutti quelli che hanno paura della psicologia e del cambiamento vorrebbero essere lampadine: ma si sa le lampadine hanno la presunzione di essere "illuminate"! e come tali non hanno l'umiltà di accogliere nuove "accensioni" ; quando poi si spengono, ammalate e fulminate, è troppo tardi e allora gli psicologi non bastano più le cambia la loro stessa fine.

mercoledì 3 dicembre 2014

Il corpo è il tempio dell'anima

L'unico punto di riferimento da cui si continua a fuggire è, "il corpo è il tempio dell'anima". L'essere umano è l'unico vivente capace di dissociare il corpo dai sentimenti ed emozioni perciò si ammala sempre più e sta facendo ammalare il pianeta. Le parole sono vuote, l'intelletto è vuoto senza emozioni e sentimento. La nostra cultura ci ha abituati al controllo repressivo ed alla rigidità, al self control , all'esibizionismo emozionale , alla razionalità capace di capire ma non di "comprendere" . In genere per svalutare una persona basta dire che è un emotivo. Nella nostra cultura emozionarsi equivale ad essere "debole" o labile, o non razionale. Le donne, per questo, sono state identificate come il "sesso debole". Oggi invece si scopre che il sesso debole è quello realmente più forte.

giovedì 27 novembre 2014

L'amore è fiume che scorre



Riconoscere l'altro distinto da sè è saggezza, è la base per un vero incontro anche d'amore. Riconoscere l'altro che se ne va è riconoscere la propria individualità ed il proprio valore, non ci si sente abbandonati (come bambini), ma si apre un campo di consapevolezza adulta. Ciò che va via davvero sono i nostri attaccamenti, non l'amore! ma gli attaccamenti sono zavorre della personalità son pezzi di placenta attaccati addosso , "scorie metaboliche dell'amore. Molti soffrono di mal d’amore perchè confondono le "scorie" con il vissuto d'amore. Di conseguenza aprono le porte alla regressione abbandonica infantile con l'inevitabile corteo di lagne, colpe ed accuse. L'amore è come fiume che scorre si confonde spesso con i detriti depositati sul suo fondo: gli attaccamenti regressivi non adulti.
L'amore è fiume che scorre! l'acqua che scorre è fluida in ogni istante, l'acqua passata è ferma e diventa invece stagno! l'amore è fiume, non stagno! Se non sei fiume fai diventare stagno qualsiasi cosa! Ogni amore che muore, ogni amore che nasce sono affluenti freschi e ricchi di linfa vitale nello stagno esistenziale, fa fiorire e illuminare l'universo.

martedì 25 novembre 2014

Aggressività e violenza.


La violenza è l'aspetto patologico dell'aggressività naturale.
L'aggressività non s'identifica con la violenza. "Aggressivo non è uguale a Cattivo". Molte persone adulte vivono nella paura-inibizione di "andare allo scontro", alla definizione di sè e delle relazioni perchè si sono abituate all'idea che "scontrarsi" anche con determinazione non è "educato". In tal modo si blocca la responsabilità sana di "assumere posizione" per chiarirsi ed ascoltar
si. Il violento, invece, non ascolta : concepisce l'altro come un oggetto da utilizzare per placare il vissuto di angoscia interiore che lo pervade e che pretende di lenire con la violenza agita su una vittima predestinata. Il violento non è in grado di ascoltare nessuno, nemmeno se stesso.
L'aggressività, come il colesterolo, è di due tipi; la buona aggressività e quella cattiva. Aggressività, in senso buono, significa nella sua radice originaria "ad-gredior", andare verso , decidere, proporsi, agire autonomamente per raggiungere le proprie mete nel rispetto degli altri, accettare il confronto, mettersi in gioco. Senza aggressività naturale sana, dunque, non può esserci autoaffermazione, nè autostima.
L'aggressività cattiva, invece, è più vicina alla violenza, rende reattivi, fa reagire a tutte le situazioni esterne, in maniera indiscriminata, come se queste costituissero una minaccia reale alla propria integrità e spesso alla propria immagine. Manca presenza e attenzione ai fatti concreti e alle parole, e non si ascolta realmente l'interlocutore ma solo la propria paranoia interna. Si aggredisce ,anche in via preventiva, per difendersi, pensando sempre di essere attaccati. Gran parte dei blocchi posti all'aggressività dei bambini producono seri problemi di autoaffermazione e di autostima. Molta cattiva educazione familiare equipara "aggressivo con cattivo". Il fine dell'aggressività non è la violenza gratuita ma semplicemente quello di rendere possibile il soddisfacimento di un bisogno vitale esistenziale. 

lunedì 24 novembre 2014

Le mie poesie....... Un graffiante suono d’armonica nella notte




Un pianto si scioglie in una melodia d’armonica, fatta di struggenti immagini e suoni dolcemente graffianti ,con un sapore di addio, melanconica a tratti mesta e sublime , è pioggia di dolcezza  e d’infinità :  amori risolti è amori dissolti nel vento della solitudine, un mondo antico fatto di tenerezza di avventura e di sogni di terre lontane, di magie e di sogni ad occhi aperti d’incanto, di un tempo rarefatto di presenze evanescenti.  Diventa il canto di un mondo che non c’è più, di visi scolpiti nella memoria del tempo, di atmosfere d’amore mai sopite nella ricerca senza tregua  con l’inganno del  tempo. Un’armonica lancinante nella notte scuote brividi nell’ anima e porta a te donna mia specchio delle mie paure e del mio coraggio: si può piangere di gioia, di disperazione ma anche di nostalgie, di addii mai sopiti si può piangere per questa meravigliosa vita che può sempre sfuggirti tra le dita, tra le dita di un pianoforte, di un violino e pensare a te ogni minuto della mia esistenza come una sinfonia dell’universo e piangere per una umanità piena di dolore, piangere per chi soffre nella solitudine, nell’anonimato, per chi ama disperatamente chi non trova, sentire le lacrime del mondo, sentire che ogni giorno è un  buon giorno per morire, sapere che sei forse al di là dell’universo , che prima o poi sarai parte di me . Questa suono lancinante d’armonica è un grido d’amore è per te , ovunque tu sia, un suono lontano sempre più lontano con un pianto che scioglie felicità e nostalgia che pian piano svanisce nelle tenebre, lì da dove sei venuta.

domenica 16 novembre 2014

L'amore è

Non cercare l'amore, non si fa trovare........non aspettare l'amore, ti lascerebbe da solo.......non pensare all'amore, ne faresti un'ossessione.....non ricordare l'amore che non c'è più, ti toglie via dal presente......se davvero sei amorevole, se davvero coltivi lo sconosciuto che ti abita e ti smuove dentro, se davvero ami e rispetti te stesso e gli altri, se c'è gentilezza nei tuoi gesti , calore nelle tue mani e luce nei tuoi occhi , allora può darsi che sia l'amore a decidere di venirti a trovare. 

lunedì 10 novembre 2014

I sintomi sono segnali di vitalità di un organismo

Gli stati ansiosi, le crisi, i momenti di disagio e sofferenza sono sintomi di vitalità di un organismo in evoluzione ed energeticamente in movimento dinamico . Pertanto gli stati ansiosi o di disagio non vanno superati "brillantemente" come fossero prove d'esame ma sono segnali di cambiamento in cui è importante integrare la parte di sè che resiste o ha paura del cambiamento. Anche il farmaco oggi punta a fare superare brillantemente il sintomo ma finisce poi col sopprimerlo distruggendone il significato rivoluzionario di cui è portatore. Le esperienze si fanno per l'intero arco dell'esistenza: l'età adolescenziale è solo il luogo delle prime esperienze. In amore ci vogliono anni e anni di esperienze per diventare veri adulti anzicchè rimanere figli a vita. Chi pensa, dunque di fare esperienze asettiche o guidate mettendosi al sicuro dietro dogmi ( anche ideologici o mistici), o scelte "per sempre" , corre il rischio di fare i conti con la vita reale in modo drammatico: spesso un terremoto fa crollare certezze e valori mal riposti su cui ci si è supinamente addormentati.

giovedì 6 novembre 2014

la mente...mente

La mente ha una capacità diabolica: inventa valori in contrasto con la natura, inventa alibi all'incapacità ad amare, giustifica la violenza degli stalker, alimenta il giudizio ed il senso di colpa, crea l'idealismo astratto senza esperienze spacciandolo per valori concreti, alimenta la presunzione ed il narcisismo. Ma quando si allinea al cuore, alla respirazione profonda, ai genitali ed ai piedi centrati sull'equilibrio della realtà allora diventa meravigliosa ed usa il linguaggio della poesia. 

martedì 4 novembre 2014

L'aggressività questa misconosciuta


L'aggressività non s'identifica con la violenza. "Aggressivo non è uguale a Cattivo".
L'aggressività, come il colesterolo, è di due tipi; la buona aggressività e quella cattiva. Aggressività, in senso buono, significa nella sua radice originaria "ad-gredior", andare verso , decidere, proporsi, agire autonomamente per raggiungere le proprie mete nel rispetto degli altri, accettare il confronto, mettersi in gioco. Senza aggressività naturale sana, dunque, non può esserci autoaffermazione nè autostima.
L'aggressività cattiva, invece, è più vicina alla violenza, rende reattivi, fa reagire a tutte le situazioni esterne, in maniera indiscriminata, come se queste costituissero una minaccia reale alla propria integrità e spesso alla propria immagine. Manca presenza e attenzione ai fati concreti e alle parole, e non si ascolta realmente l'interlocutore ma solo la propria paranoia interna. Si aggredisce ,anche in via preventiva, per difendersi, pensando sempre di essere attaccati. Gran parte dei blocchi posti all'aggressività dei bambini producono seri problemi di autoaffermazione e di autostima. Molta cattiva educazione familiare equipara "aggressivo con cattivo". Il fine dell'aggressività non è la violenza gratuita ma semplicemente quello di rendere possibile il soddisfacimento di un bisogno vitale esistenziale. 

L'incapacità all'ascolto..

 Impariamo a leggere l'espressione psicosomatica del viso e la postura del corpo
Oggi parliamo di quelli che non sono mai presenti a se stessi ed agli altri ma sono sempre "altrove".
Certamente vi sarà capitato che mentre state parlando ad una persona vi prende una sgradevole impercettibile sensazione di parlare a vuoto.Dapprima si avverte un vuoto, poi un pò d'ansia ed alla fine arriva poi una "cortese rabbia". Siccome la verità non sta solo nelle
parole ma molto in quello che si esprime al livello sottostante, nel non detto, nelle emozioni, si tende ad essere cortesi per evitare di uscire dal politicamente corretto. Quindi se mandi a quel paese l'interlocutore corri il rischio di passare per matto o per irrispettoso e non educato. Difatti l'incapace all'ascolto, perchè "altrove", non ha consapevolezza che il suo è un "modus vivendi", per cui se lo si fa notare incomincerà ad argomentare che sei tu a non capirlo, appunto, spostando subito da un'altra parte l'asse del discorso. Le varianti sono numerose: c'è il soggetto altrove, che sente in quello che dici solo quello che gli conviene cancellando-non ascoltando tutto il resto. L'altrove che non ascolta nemmeno una parola di quello che dici perchè è tutto teso a "farti fuori" per vari motivi, tra questi, l'invidia , la competizione, la rabbia inveterata contro il mondo. L'altrove "acculturato" che legge solo ma non ha esperienze nè professionalità ma deve dimostrarti continuamente ( più a se stesso) che ne sa più di te ( anche se sei esperto e pratichi la professione nella discipina di cui si tratta) e chissà perchè odia i laureati: contesta di continuo senza ascoltare, svicola sulle tue risposte, e fisicamente notate che quando è alle strette muove tutto il corpo spostandosi di direzione (destra , sinistra o indietro-avanti se state passeggiando) per portarti una motivazione "distraente". Ancora l'altrove competitivo usa spesso la tecnica dell'interruzione, si sovrappone di continuo all'eloquio interrompendoti senza farti mai esprimere un pensiero compiuto e dopo,magari, ti rimprovera perchè non hai detto nulla di conclusivo. Poi c'è il nevrotico ansioso che mentre ti sta apparentemente ascoltando è preso dalle fregole delle sue ansie quotidiane, problemi familiari, lavorativi, bollette da pagare,ansie per i compiti-doveri che deve per forza assolvere. Questa tipologia di altrove spesso accende la TV a casa e non ascolta moglie e figli sperando di crearsi un improbabile oasi di pace.

venerdì 31 ottobre 2014

"Attaccarsi" all'altro "per sempre" non è il fine ma la fine dell'amore.

"Attaccarsi" all'altro "per sempre" non è il fine ma la fine dell'amore.
E' l'dea del "per sempre" , dell'amore eterno e dell'amore idealizzato la fonte di molte confusioni. La magia dell'amore è una straordinaria esperienza che presuppone il mistero ed il fascino dell'incontro , un vissuto di completezza e totalità che fa evolvere il nostro mondo interiore . Attaccarsi all'altro "per sempre" non è il fine dell'amore, sarebbe contro l'essenza della vita stessa! Il segreto dei buoni rapporti anche duraturi, sta proprio nella capacità di rinnovarsi, di accettarsi cambiando se stessi non l'altro, di scoprisi reciprocamente in modo nuovo, meravigliandosi insieme, conoscere e interagire col mondo perchè l'amore è sempre un momento di grande conoscenza, non di sdraiarsi supinamente come poppanti allattati , "per l'eternità" . Prima o poi se non ci si rinnova si incaricherà la vita , a volte drammaticamente, di imporre il cambiamento necessario. Più doloroso sarà il cambiamento quanto più vischiosi ed aggrovigliati sono gli "attaccamenti". In molte persone gli attaccamenti sopravvivono tenacemente anche a rapporto finito e chiuso. Come bambini abbandonati da un partner sostituto genitoriale.
L'amore implica, dunque, un gioco di proiezioni reciproche, come tale ognuno inventa l'altro: è semplicemente te che hai investito le tue emozioni-proiezioni-bisogni sull'altro. Se vuoi conoscere l'amore conosci te stesso ed il tuo "lato ombra", così accetti quello che ti può dare senza recriminazioni ne giudizi ed accogli il dolore della separazione quando la sua carica sarà esaurita annunciando che il gioco è finito-

mercoledì 29 ottobre 2014

Anche questa sera è sera


E' l'ora dell'ammaina bandiera........il guerriero si ritira in pace nella sua tenda, cerca il silenzio, pur avendo il cuore ancora in tumulto ma in pace, reduce da battaglie in cui ha assolto il compito affidatogli dal destino. E' l'ora del viandante che cerca riposo e pane per ascoltare la pace dell'anima nello scorrere del fiume dell'esistenza. E' l'ora del desiderio che si fa sogno, anima , arte e immagini senza tempo. E' l'ora della contemplazione , dello stupore, sintomo della vita profonda. E' l'ora dell'amore che si fa abbraccio caldo, cuori e mani che si cercano. Un respiro dolce e profondo e ti arriva un afflato cosmico...... l'armonia dell'universo. 

Per fortuna ci innamoriamo spesso della persona cosiddetta "sbagliata".


Molto ironicamenrte si dice "in attesa della persona giusta" ( il messia che non arriva mai) "divertiti con quella sbagliata". Sono anni che osservo questo fenomeno, persone che vivono momenti di felicità e di eros molto intensi, innamorati pazzi che fanno di tutto per distruggere una storia che non è quella che avevano nella loro testa. Ci son quelli che si tormentano fin dall'inizio perchè il compagno/a non ha tutti i "requisiti" che ci sarebbero voluti per essere una coppia felice e far durare il tutto per l'eternità. La mente giudica e distrugge spesso rapporti che vanno bene così come sono, basta accettarli ed accettare che il termine eternità è nemico dell'amore. Il giudizio ed il modello di coppia o di partner che sciaguratamente ognuno si porta dentro, nella propria testa, provoca l'inevitabile crisi che porta alla fine prematura e intrisa di sofferenza dell'amore e della passione. Si impreca per l'amore impossibile in cui si è incappati, si cerca inutilmente la persona giusta che non arriva mai e si riparte sempre con lo stesso modello per incontrare sempre l' immagine falsificata di se stessi e nuovi amori, magari ancora fortunatamente "sbagliati".

martedì 21 ottobre 2014

Amori dormitivi

Pensare di mettersi al riparo dall'amore e dalla vita in un rapporto "dormitivo" è solo adozione di un principio d'asfissia esistenziale.

lunedì 20 ottobre 2014

Gli amori nati male fanno ammalare.

 I rapporti nati male nascono da un equivoco spesso non riconosciuto. Succede quando si passa da un rapporto ad un altro senza aver elaborato il distacco ed il lutto che inevitabilmente si attraversano nelle fasi di separazione. Si pensa di saltare il dolore della separazione e la necessaria fase successiva di solitudine riempiendo immediatamente il vuoto dentro imbarcandosi in una nuova relazione. Ogni persona da cui ci separiamo, da un rapporto intenso, rappresenta un nostro vissuto personale emozionale-affetttivo-sessuale profondo che impregna la personalità. I vissuti affettivi relazionali sono come pezzi di placenta incollati da cui occorre liberarsi per mettere il cuore in libertà e disponibilità, in grado di respirare un nuovo amore, di aprirsi e di donarsi con fiducia. Ricondurre a se stessi ed elaborare la propria esperienza emotiva affettiva diventa dunque indispensabile per operare una buona separazione e sciogliere le ambivalenze. Non si può amare davvero una persona se pezzi di noi sono rimasti incollati ad una precedente relazione. Non siamo in grado di amare una persona nuova se quella separazione non ci ha insegnato nulla di come siamo fatti noi senza dar colpe all'altro. Capita spesso di sentire persone che tentano di mettere insieme l'impossibile: la nuova storia ed il bisogno di continuare in qualche modo l'atmosfera d'intimità con l'ex partner. Ed ecco che vivendo le relazioni nell'ambiguità, nell'ambivalenza il corpo s'incarica di fare chiarezza sparando un corteo di sintomi , malesseri fisici e disagi esistenziali difficili da affrontare. Certo è facile dare la colpa allo stress, al lavoro all'ambiente ma ricordiamoci di una cosa importantissima: quando c'è amore in una coppia sintomi e disagi non compaiono e tutte le difficoltà della vita vengono brillantemente superate dalla energia che quella relazione produce. Un rapporto non chiaro, con sotterfugi, nato sull'ambiguità prima o poi porta a seri disturbi psicosomatici, alla confusione esistenziale alla mancanza d'amore ad vitam. 

venerdì 17 ottobre 2014

Pensiero d'amore al crepuscolo

 A tutti coloro che cercano disperatamente un abbraccio, a te che non hai più nessuno, a te che nonostante tutto la vita non ti ha piegato e che insisti a cercare l'amore, a te ed alle tue inguaribili ferite che sanguinano ancora per poter vivere, a te che non ci sei più ma che vivi dentro me, a te che ieri sera disperata avevi bisogno di una carezza prima che di un pezzo di pane e che anche stanotte non sai dove dormirai. Il mio pensiero ed il mio dolore antico è con voi in un abbraccio senza fine.

martedì 14 ottobre 2014

Unità mente corpo

“Mens sana in corpore sano”, “pensiero positivo”, “la mente influenza il corpo” .il corpo influenza la mente. sono pilastri di un modello culturale duro a morire. La medicina che fa passi da gigante pretende di aver conquistato l’unità mente corpo proponendo una versione aggiornata del vecchio obsoleto modello cartesiano: il “parallelismo psicosomatico”. Il parallelismo, purtroppo, preconizza due entità che s'incontrano all'infinito. In questa ottica comunque il primato spetterebbe ad una mente razionale che dirige il tutto al vertice di una piramide e che può tuttavia subire delle “influenze” dal corpo (che non si sa dove si troverebbe). Mi sovviene l’immagine dell’Iceberg che affondò il Titanic : quando vedi la punta di un Iceberg potrebbe essere già troppo tardi: è quello che c’è sotto, invisibile, che conta. Freud paragonava la coscienza alla punta di un iceberg.

sabato 11 ottobre 2014

La penso così


Non faccio l'apologia del "non ragionare " o l'esaltazione dell'emozionalità, dico solo che stare bene con se stessi "ci rende ragionevoli, non razionali".

venerdì 10 ottobre 2014

Gli uomini son tutti uguali,ci sono ancora uomini seri?

Gli uomini son tutti uguali,ci sono ancora uomini seri?, ti usano e poi ti lasciano, tante promesse, moine solo per portarti a letto. Mi ha lasciato, sto male ma non posso fare a meno di lui. Questo è un ritornello ben noto ormai che molte cantano ancora. La colpa naturalmente è sempre altrui e succede "stranamente" che poi il copione si ripete uguale alla prossima storia d'amore o di amicizia con lo stesso corteo di accuse, colpe e lamentele senza un minimo di consapevolezza. Alla fine : "è lui che è fatto così". "Consapevolezza" è aprirsi alla possibilità di vedere le cose in modo nuovo: "non è nel rapporto esterno il problema ma in quello interno a noi stessi." Quindi il vero conflitto non è con l'altro ma con noi stessi. Se si smette di proiettare sugli altri colpe e l'origine di ogni problema emerge un fatto interessante: ripetere lo stesso copione esistenziale nasconde la difficoltà a riconoscere i propri conflitti interni. "In realtà c'è una parte dentro te che ti ostini a non riconoscere e darle vita." Pertanto, inconsciamente, si cerca la persona che attiva dentro quella parte negata e la si fa (ri)vivere forzatamente con tutte le conseguenze, gli equivoci ed i conflitti che ne derivano. Dunque la persona con cui iniziamo una relazione non è mai sbagliata: è la sintesi perfetta dello stato della nostra personalità. L'altro è complice, collude esattamente con i nostri giochi interiori. Ecco che una persona dipendente infantile diventa pronta ad accusare l'altro di non lasciarle spazio, spazio che lei non sa o non vuole prendersi. Trovi la persona che ti tratta male perchè finalmente tiri fuori l'aggressività che non ti concedi mai, ma lo fai in modo distorto e ricattatorio. Cerchi sempre lo stesso tipo d'uomo, che magari ti tiranneggia, per mantenere vivo il tuo problema.Se ti abbandonano implori il loro ritorno perchè non puoi fare a meno di vivere e quel conflitto interno ti mantiene in vita, l'altro non c'entra.....quasi mai! 

L'amore è.....

L'amore si nutre di silenzi, fermenta nell'oscurità e vive di improvvise fioriture colorate che alla luce del giorno svelano per un attimo ad occhi indiscreti l'arte della vita. 

mercoledì 8 ottobre 2014

Separazioni e arte dell'incontro

Diceva la straordinaria Benazir Bhutto : "Una nave in porto è al sicuro ma non è per questo che le navi sono state costruite."
Il gioco delle separazioni ci accompagna per tutto l'arco dell'esistenza, dalla prima grande separazione la nascita, alla morte ultima grande separazione. L'esperienza del distacco da ciò che ci è familiare verso lo sconosciuto, dalle abitudini facilitanti all'ingegno della scoperta del nuovo verso territori inesplorati caratterizzano il senso di tut
ta la nostra esistenza . Ogni volta che riusciamo a separarci da persone, luoghi, affetti e dal passato, in modo doloroso o meno, si apre la porta all'incontro della vita e dell'approdo a nuove terre. Il nostro corpo cambia miliardi di cellule al giorno ed abbiamo paradossalmente paura di cambiare un qualcosa che ci sta morendo dentro ma che vogliamo trattenere a tutti i costi. Separarsi è decidere se diventare fiume che scorre limpido o i suoi detriti depositati sul fondo. 

mercoledì 24 settembre 2014

L'energia vitale fluisce e si alimenta nell'mmensità

L'energia vitale che permea l'immensità, senza tempo ed al di là delllo spazio, se ne frega altamente degli amori che finiscono: ha una sua potenza generatrice che spesso affossiamo con le congetture mentali ed i pesi del passato. L'energia vitale si ammala senza un sano vuoto rigeneratore. E' facile produrre immondizia pensando di riempire il vuoto. Il vuoto riempito d'immondizia porterà inevitabilmente alla depressione ed alla diminuzione del tono vitale. La sofferenza d'amore senza via d'uscita impoverisce e deprime l'energia di base della vita perchè si attacca al passato, a ciò che è morto, mentre tutto l'universo col suo soffio vitale gira e cospira nella direzione dell'evoluzione creatrice, nell'irreversibilità della freccia del tempo . 

venerdì 19 settembre 2014

Radici , alberi ed universo

Noi umani assomigliamo più agli uccelli che agli alberi, siamo in grado anche di liberarci dalle radici che ci inchiodano, di trovarne di nuove più flessibili e tagliare quelle marce! I principi naturali esistono da sempre hanno a che vedere con la vita: la vita scorre , è mutevole, è come un fiume in perenne movimento in armonia con tutto l'universo. Se un principio che assumiamo irrigidisce o va contro questo dinamismo vitale ci impedisce di vivere.I principi non devono mai diventare delle zavorre!

sabato 6 settembre 2014

La mia visione energetica dell'unità funzionale mente corpo.


I concetti sono prodotti della mente e come tali vivono nel mondo delle parole e del capire. Il capire sta nella testa. Nella testa ci sono ragionamenti ed elucubrazioni mentali, ecco perchè molti soffrono di emicrania e mal di testa! L'energia profonda, invece, viene da zone remote della personalità, dal basso, ed irradia in tutto il corpo verso l'alto e la periferia di tutto il corpo "luminando" bacino, diaframma, cuore e testa in un continuum -asse oculo-genitale. Cioè presenza sincronica di occhi mente cuore e istinto. Da quì parte il sentimento di unità interiore, l'esserci nella vita, nel proprio "campo energetico", l'essere presenti a se stessi e nel "quì ed ora", l'evoluzione umana ed il cambiamento. E da questo asse si sviluppano le sane relazioni, la sana sessualità, l'arte, la musica, la poesia ed il "pensiero creativo.

giovedì 4 settembre 2014

Il giusto suono e l'arte del vivere

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Leonardo Da Vinci diceva che "l’anima funziona dentro il corpo come fa il vento dentro le canne di un organo, se una delle canne si guasta, il vento non produce più il giusto suono”. Glenn Miller incontrò il giusto suono dopo anni di tentativi con musicisti diversi; finchè non lo scoprì attraverso un incidente occorso al suo trombettista nell'imminenza di un importante esibizione. Questo episodio lo costrinse a modificare la partitura adattandola alla nuova sitazione e scoprì con meraviglia l'effetto straordinario che ancora oggi ci affascina ascoltando "moonlight serenade". Il giusto suono è l'espressione percettiva complessa che il nostro corpo è potenzialmente capace di cogliere se gli diamo la possibilità-sensibilità necessaria a riconoscerlo. Il segreto è nel respiro, nel respiro dell'anima: un respiro fuori da ogni deriva spiritualistica e mistica che rappresenta la sintesi dell'equilibrio tra emozioni, mente e muscolarità, un corpo libero da blocchi, capace di esprimere un movimento fluido, leggero, armonioso. Un movimento corporeo senza emozionalità è meccanico; nel misticismo il corpo è diviso a metà, la parte rivolta al cielo ( testa e collo) non riesce ad armonizzarsi con la parte bassa del corpo istintuale ed arcaica ( pancia - bacino- sessualità ). Armonia e giusto suono sono le basi musicali dell'arte del vivere.

mercoledì 3 settembre 2014

Psicosomatica delle funzioni del collo e della cervicale

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Ho spesso ribadito che le funzioni psico-energetico-caratteriali del collo e della cervicale hanno a che vedere con aspetti della personalità quali, la fiducia, l'umiltà, l'orgoglio, il narcisismo-masochismo, il mantenere la testa sul collo, cioè il controllo, la razionalità, la rigidità delle proprie convinzioni. Da tener presente , ancora, che le protrusioni, le ernie sono il prodotto di uno stile di vita basato sulla eccessiva tenacia, mancanza di flessibilità, controllo continuo della rabbia. la paura di ledere l'immagine di sè. Ancora, tutti quelli che pensano che bisogna continuamente "sforzarsi" nella vita per migliorarsi, per raggiungere obiettivi ( per cui raggiunto uno se ne trovano subito altri). Pensano che felicità vada di pari passo con l'assumere impegni, carichi gravosi, ed aumentare il proprio sapere. I cosiddetti miglioristi: quelli che, "chi si ferma è perduto". Non sanno che c'è un sapere che viene dalla parte più saggia e profonda della nostra sfera interiore che cerca la pausa, il guardarsi dentro e negli occhi, il contatto, il respiro dolce del fermarsi con sè stessi e con gli altri, che molla la muscolatura del collo per abbandonarsi, per farsi prendere, per aver "FIDUCIA", per farsi abbracciare , per assumere altre espressioni e sentimenti non per "resa al nemico" inesistente, ma per resa verso se stessi , la propria felicità e benessere. 

sabato 23 agosto 2014

Cambiamento non equivale ad "adattamento".

Cambiamento non è adattamento!
Qualcuno ha detto: "col tempo si cambia , per rimanere insieme bisogna avere la forza e la pazienza di cambiare insieme". Non si cambia insieme, il cambiamento è strettamente intimo, personale ed è sotto la propria diretta responsabilità. Cambiare insieme non equivale a "cambiare insieme per rimanere insieme" . Cambiamento non equivale ad "adattamento". 

venerdì 8 agosto 2014

Attenzione al "mentale giudicante".

 Il mentale giudicante non si può mai consentire di essere autentico e come tale , avendo represso dentro di se la spontaneità ed il respiro naturale, ha un giudizio preconfezionato su tutto. Ingabbia tutto ciò che è vitale in una definizione spesso giudiziosa: definisce aggressivo un comportamento affermativo, oppure vigliaccheria la capacità di attendere per organizzare una risposta intelligente ed efficace; nondimeno definisce prudenza la sua mancanza di coraggio. Ancora, se sei competente nella tua professionalità e la esprimi con sicurezza e determinazione, la chiama mancanza d'umiltà (identifica la compressione impaurita di se stesso con l'umiltà ) e pertanto ti annota cos'altro ti ci vorrebbe e che invece dovresti avere, mai un vero apprezzamento un grazie. In genere è sempre oltre, è sempre da un'altra parte perché riconoscere il valore dell'altro è fonte di angoscia per se stesso: gli ricorderebbe la sua mancanza di autostima! Spesso lo ritrovi nelle associazioni più alla moda..... "più avanzate" ( spesso talmente avanzate..... da perdere di vista il punto di partenza) e se lo saluti calorosamente avvicinandoti col corpo blocca il respiro, va in apnea-controllo , ritrae le spalle in un smorfia di disagio: ha paura del contatto e questa paura diventa, ancora, inevitabilmente un giudizio svalutativo su te.

mercoledì 6 agosto 2014

Il cambiamento come funzionamento basilare della vita

C'è una modalità esistenziale per cui lavora la psicoterapia: il cambiamento! Senza cambiamenti la nostra vita funzionerebbe contro natura, il fiume della vita si trasformerebbe in stagno, lo stagno esistenziale produce malattie autoimmuni. Il cambiamento innesca la possibilità di mettere armonia tra mente e corpo , tra il capire ed il sentire: il sentire sano, non malato, è percepire l'altro in una dimensione più vera ed immediata attraverso l'aspetto energetico che è la comunicazione emozionale. L'individuo medio oggi nella nostra cultura è afflitto dal capire, molti vengono in terapia per capirsi, confondono il conoscersi col capirsi. La psicoterapia corporea lavora con il "linguaggio non verbale", con le espressioni emozionali corporee. Quando siamo davanti ad un attacco di panico il capire non serve, ma se il soggetto prende consapevolezza del blocco del respiro ne viene fuori. Molti parlano, discettano, non sentono, sono abituati alle parole, questa è la vera piaga. Fanno sottili differenze tra un termine ed un altro e intanto non sentono, sono bloccate nella testa .Quando non si sente trionfa l'ego con le sue competizioni e l'incapacità all'ascolto Chi non è capace di sentire l'altro non è in grado di ascoltare. "Le esperienze sono emozionali non concettuali". Emozioni positive e negative? l'emozione è negativa quando si ritorce contro noi stessi. Se l'nteresse, la curiosità per il nuovo ,ad esempio, si trasforma in invidia o competizione, si perde il contatto conse stessi e con la scoperta del nuovo ! Scatta un blocco percettivo e si vive di pareri anzicchè di esperienze . Concludendo: Chi non sente non ascolta. Sentire ha a che vedere con le emozioni non con il "capire".

giovedì 31 luglio 2014

Un male dei nostri tempi difficile da riconoscere: il dialogo interiore.


Un male che affligge trasversalmente professionisti, intellettuali e gente comune: Il "dialogo interno." Quante volte vi è capitato di notare che il vostro interlocutore sembra più assorto nelle sue opinioni e pensieri precostituiti che ad ascoltare ciò che state esprimendo magari anche con forza emozionale? a tratti vi da la sensazione di "non esserci", una presenza evanescente. In realtà, chi soffre di dialogo interno si canta la sua canzone, magari stonata, da una vita e non è assolutamente disposto a "cambiare musica"; come tale è inabilitato all'ascolto ed al riconoscimento dell’altro. Il dialogo interno è fatto di parole e ragionamenti trattenuti a livello psicosomatico nella gola e nella testa ( il resto del corpo non c’è), con domande e risposte di apparente buonsenso, con paragoni automatici e tanti piccoli giudizi incamerati nell’ego da anni, il tutto avviene tra sè e sè come se ci si stesse confrontando con un interlocutore reale. Un vero disastro se pensate a professioni in cui la capacità d'ascolto risulta essenziale o a rapporti di coppia sordi al sentirsi. In genere quelli che ragionano molto, i rimuginativi , i circostanziati, quelli che "l'esperienza è un rimuginare continuo" su quello che vivono quotidianamente, non hanno le corde emozionali ed energetiche per sentire ed ascoltare davvero, per loro è una vera fatica! E' il "sentire l'altro" che fa l'ascolto non il "parlare". Gli esseri autentici sono "esseri emozionali" e "senzienti". Diceva Jung, sentimento è ciò che ha valore per noi. Emozionali non vuol dire "labili emozionalmente" ma sentire l'altro, il suo campo d'energia, i suoi occhi, le sue espressioni, il sentimento corporeo.
Il rimuginare, il ragionare, invece, da la sensazione di "giudiziosità" ma, ahimè, non di autenticità : il "dialogo interno", intanto, imperterrito continua la sua difesa coriacea di un sistema di personalità centrato sulla difesa narcisistica di sè e sulla paura d'incontrare davvero il nuovo, l'imprevisto, il vedersi sotto una nuova luce, anche se scomoda ,compreso l'amore, non l'amore comodo e rassicurante riflesso del proprio ego.

martedì 29 luglio 2014

La differenza tra respiro allenato e respiro sbloccato: la psicoterapia (vegetoterapia) di W. Reich


Non si sblocca il respiro profondo praticando esercizi sia pure con le varie metodiche orientaleggianti. Il respiro naturale spontaneo si apre solo rimuovendo la corazza caratteriale storicamente stratificata nella struttura corporea dell'individuo durante tutto il suo processo di crescita e che lo blocca nella spontaneità, nell'aggressività, nell'autoaffermazione e stima di sè, nel piacere e nella gioia di vivere, nella paura d'amare. La logica dell'esercizio è quella di "allenare" non di sbloccare: conviene allenare la nevrosi? L'esercizio aiuta a respirare meglio ma non a cambiare o flessibilizzare la corazza caratteriale. Questo è un percorso analitico-corporeo che attraversa a ritroso la storia personale dell'individuo, le sue difese ( le corazze neuromuscolari e neurovegetative), in breve il suo carattere e tende a ricostruire ed a ritrovare quel progetto-individuazione originario bloccato dall'educazione familiare e dai canoni socioculturali .

domenica 27 luglio 2014

Il quieto vivere provoca inquietudine


Le persone rigide, controllate, trattenute, rimuginative, eccessivamente diplomatiche sono la negazione del vivere sano ed autentico.
Il "quieto vivere" sviluppa inquietudini interne insostenibili. Il "vivere quieto" invece presuppone che ci si esponga, che si esprima anche con determinazione il proprio non essere d'accordo o il proprio disappunto. Il quieto vivere è la fine della coppia come l'inquieto vivere fatto di litigi e disaccordi. Il "vivere quieto" è autenticità, essere individui emozionali e senzienti, che si esprimono con chiarezza e determinazione, che non si comprimono per compiacere alcuno: evitano, però, di cadere nel comportamento infantile del "bastian contrario" sempre oppositivo. A volte capita che possano adottare il non intervento per saggezza, non per paura. Gli esseri emozionali e senzienti non sono rigidi ma flessibili, il loro respiro è ampio, le loro espressioni emozionali sono solari e contagiose.

giovedì 17 luglio 2014

Ancora sulla pazienza.

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Una pazienza fatta di esperienze affettive e di intelligenti mediazioni nella vita non è una pazienza "precostituita". La pazienza non è mai mentale e la peggiore pazienza è quella precocemente impartita in età evolutiva dalle figure di riferimento ai ragazzi fatta di ragionamenti, mentalismi e "buone intenzioni" educative e sociali. Capita di essere mentalmente pazienti ma poi il corpo si ribella e passa all'intolleranza. La saggezza della pazienza arriva con esperienze affettive, emozionali e relazionali nell'arco di una vita. Una caratteristica della sana pazienza? è mandare al diavolo qualsiasi buona intenzione, smettendo di tanto in tanto di fare i saggi a tutti i costi. Ogni buona pazienza contiene in se anche l'intolleranza. Chi è troppo paziente non è paziente, nè tantomeno saggio.

lunedì 14 luglio 2014

L'incapacità ad amare

Un grave problema di questi tempi è che la gente fa molta attività fisica ma senza feeling con il corpo ed in maniera automatizzata. Molti si obbligano ad estenuanti corse sia mattutine che serali, a palestre defatiganti o a ginnastiche cosiddette alternative in cui spesso è del tutto assente il "contatto" con se stessi e con l'ambiente: è come aggiungere ai compiti di lavoro un non meno gravoso compito di tipo "salutistico". Anche la prova costume è una modalità narcisistica in cui non conta il sentire il proprio corpo ma solo "specchiarsi" con esso. In tutti questi casi l'esercizio fisico diventa monotonamente ripetitivo e meccanico ed il corpo stesso diventa una macchina. Nell'epoca del tempo veloce e dell'efficientismo anche le discipline a sfondo spirituale praticate con il corpo e la respirazione diventano una rassicurante moda che non sfiora la sensibilità vitale profonda ed energetica del corpo ma diventano buone pratiche salutiste. Non di rado si incontrano anche di buon mattino maratoneti con cufffiette alle orecchie che alla fine non sentono nè musica nè corpo, per distrarsi da se stessi. Spesso si sentono dire frasi tipiche stantardizzate : lavoro e quindi "devo ottimizzare i tempi", mi chiedo, anche in amore si fa così....ci si ama ottimizzando i tempi? Qualcuno mi dice,"Bisogna difendersi" , da cosa chiedo...dalle tracce del tempo, dall'invecchiamento: una guerra per non accettare se stessi in età più avanzata. Per altri ancora è il mantenere la competitività fisica per essere più tenaci e combattivi: ma quando si arrendono un pò? almeno ad una carezza? E' la fiera, insomma, dell'ansia e della perdita dell'identità. Se li abbracci vanno immediatamente in apnea per paura del contatto, se provano un'emozione bloccano il respiro per controllarsi, in amore diventano possessivi ed intolleranti. Il male vero del secolo è l'incapacità ad amare. Capaci in tutto ma incapaci ad esserci con tutto se stessi, con il corpo, nell'amore e nell'affettività. 

  I disturbi alimentari sono problemi del "non amore" . . . Il disturbo psico alimentare non è solo semplicemente un problema del...