mercoledì 20 febbraio 2013

L'amore ha "ampio respiro".Chi respira poco , ama poco

L'amore non è mai mentale-razionale, quindi non programmabile nè pianificabile, non è però riducibile all'istinto, e l'istinto, attenzione, non è irrazionale, tutt'altro! C'è, ancora, l'ingovernabile mondo dei sentimenti e delle emozioni legato strettamente alla nostra storia, la nostra leggenda personale tutta iscritta nel corpo, quindi nel nostro carattere; le esperienze positive e negative della vita, le paure, le abitudini e tanto altro. L'amore svolge il suo ruolo catartico nella misura in cui ci strappa alla nostra storia, al nostro passato, alle nostre certezze e ci proietta d'improvviso nell'universo. Un universo dove contano valori diversi dall'attaccamento, dal possesso, dalla simbiosi rassicurante e si apre, invece, un mondo di "ampio respiro" ( chi respira poco, ama poco) di libertà , di rispetto e di armonia con il creato. Certo, passato lo tsunami il tutto sembra poi rientrare nel proprio alveo esistenziale ; il Nilo quando straripa arricchisce di fertile humus e di limo i terreni circostanti rendendoli molto più fecondi e accrescendo la produttività dei terreni e dei raccolti. L'amore che non si sublima nella evoluzione della personalità e nell'aumentata capacità di amare può solo diventare odio, frustrazione e pessimismo.

martedì 19 febbraio 2013

Aiutomania

Aiutare qualcuno e diverso dal fare assistenza! Oggigiorno è molto in voga la cosiddetta "aiutomania". L'aiutomania è una forma di onnipotenza molto diffusa in giro che va da "io mi conosco molto bene e non ho bisogno di nessuno , tantomeno degli psicologi", a "ti sbloccherò dal tuo problema a costo di...rimetterci le penne! L'Italia si sa è un paese di santi, di eroi, di competenti di calcio e adesso è diventato anche un paese di psicologi! Fanno gioco anche diverse discipline che hanno il loro valore nella misura in cui, facendone pratica, danno un minimo di consapevolezza verso se stessi ed il mondo ma che non autorizzano di per sè ad inventarsi guaritori , spesso dal piglio pseudo sciamanico a tintura orientaleggiante. Gli aiutomani, colti da raptus salvifico sulla via della missione, afflitti dalla sindrome del furore terapeutico non sono consapevoli che fa comodo (alla propria nevrosi) aiutare altri per sentirsi più forti. Ecco che accade, non di rado, che arrivino alla cura terapeutica vera, poi, persone che nell'aiutare qualcuno in maniera salvifica rimane imbrigliato nella rete patologica del rapporto trasferale e si becca la patologia dell'aiutato. Aiutare non è essere buoni con l'altro ne essere buonisti, aiutare è assumersi una responsabilità umana relazionale, "aiutare" è essere capaci di farlo: è essere consapevoli del rischio di essere "contaminati" da quella relazione; che se non si è saldi e capaci di farlo diventa solo un atto narcisistico dalle conseguenze imprevedibili sulla salute e catastrofico sul piano della relazione stessa.

  I disturbi alimentari sono problemi del "non amore" . . . Il disturbo psico alimentare non è solo semplicemente un problema del...