La
sfida del III millennio consiste nell'esplorare lo spazio interiore e
sviluppare la coscienza umana, per poter reggere il confronto con gli
straordinari progressi che abbiamo fatto nello sviluppo tecnologico.
La sopravvivenza umana comporta perciò, la creazione di una coscienza planetaria creativa e aperta alla compassione.Ervin
Laszlo esprime la tesi che promuovere e facilitare l'evoluzione di una
nuova coscienza è essenziale per il nostro benessere individuale e
collettivo e per il futuro di tutte le forme di vita su questo pianeta.
A
questo scopo spiega come le rivelazioni provenienti da ricerche
scientifiche all'avanguardia, facciano emergere una nuova visione del
mondo in cui viviamo. Un mondo in cui tutte le cose e tutti gli esseri
viventi sono collegati in modo organico e quindi evolvono, o
deperiscono, insieme.
Come
ha detto Einstein non possiamo raggiungere la prossima tappa della
nostra evoluzione collettiva senza dare origine a un nuovo modo di
sentire e di agire. La sfida consiste nel promuovere quindi l’evoluzione
della coscienza visto che non si evolve spontaneamente con sufficiente
rapidità.
L'evoluzione della coscienza, appunto, si impone come fondamento, come fulcro ispiratore della Psicologia Olistica.
Reich,
negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso, aveva individuato e
sperimentato la possibilità di percepire e sviluppare il proprio centro
interiore di coscienza, collegandolo anche all'esperienza di una
coscienza più ampia che definì cosmica. Alcuni decenni dopo, questo
piano è stato chiamato transpersonale, o anche integrale.
Prendendo
le mosse dal pensiero di Wilhelm Reich, lo psicanalista allievo di
Freud, possiamo dire che tutte le difese ed i condizionamenti, in una
parola ogni nevrosi, si strutturano nel corpo.
Reich
scoprì che ogni emozione repressa viene bloccata e trattenuta mediante
la muscolatura e che l’insieme di queste tensioni struttura le difese
ed il carattere delle persone.
Il modo corporeo di ogni individuo è allo stesso tempo il suo modo psichico e quindi equivale al suo “come” emotivo, affettivo, mentale e comportamentale.
Questa
scoperta dell’identità funzionale tra psiche e corpo rappresenta un
notevole salto quantico verso la possibilità di concepire in maniera
unitaria e olistica le funzioni del l'essere umano.
E' la fine del dualismo mente corpo che ha attraversato la cultura psicologica e la conoscenza in generale.
Avendo sancito l’identità funzionale tra corpo, emozioni e carattere,
Reich innovò la psicoterapia traendola fuori dall’esclusiva dimensione
verbale e cognitiva includendo la dimensione emotiva, il contatto tra
terapeuta e paziente, la respirazione e la percezione corporea. Le
moderne scuole di terapia corporea compresa la Bioenergetica di Lowen
nascono da questa innovazione straordinaria.
Reich
individuò nel corpo sette livelli, come degli anelli o metameri, ognuno
dei quali ha un suo linguaggio ed una sua funzionalità nello sviluppo
dell’individuo. Per mezzo di questi livelli, ognuno dei quali integra
l’aspetto muscolare, emozionale ed energetico, si può leggere sul corpo
la storia dell’individuo ed anche dove la sua energia vitale è
maggiormente bloccata.
Reich
usò il termine energia orgonica per indicare l’energia vitale: la
pulsazione vitale è la base di ogni funzione dell'essere umano.
L'esperienza
di base corporea è l’attenzione e la consapevolezza del respiro.
L'esperienza nel respiro è il tramite fondamentale con l’esperienza
dell’esserci e del sentire la vita. Pensare non è sentire! il sentire è
del corpo.Il sentire esiste solo nel "qui ed ora ", nel presente, perchè
è questa l'unica dimensione vera dell'esistenza.Nel corpo siamo nel
presente. Nel presente, purtroppo, spesso siamo assenti, non ci
accorgiamo di essere altrove.
Pertanto,
il movimento corporeo, l'attenzione e la respirazione diventano un
potente strumento psicoterapeutico di sblocco emozionale ed energetico.
Il
corpo così concepito e vissuto, attraverso gli aspetti istintuali,
emozionali e di pensiero diventano un modo di essere e di esistere della
coscienza.
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